Muda è la parola giapponese con cui si indicano gli sprechi.
TIMWOOD è un acronimo che aiuta a ricordare i 7 tipi di sprechi presenti nelle organizzazioni.
Vediamo la loro definizione originale e come possiamo traslare nel mondo IT.
Transport (Trasporto)
- Movimenti inutili di materiale, persone o strumenti.
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Passaggi di consegna o comunicazioni tra persone per passaggio di informazioni.
Inventory (Inventario)
- Inventario che occupa spazio e richiede risorse per essere gestito e congela capitale.
- Lavoro parzialmente svolto fermo in un qualunque stadio del processo di creazione del valore.
Movement (Movimento)
- Movimenti inutili o pericolosi che possono
causare ferite alle persone, danneggiare equipaggiamenti o prodotti. Diverso dal trasporto perché più specifico in termini di ergonomia.
- Lavoro non standard. Fare affidamento su lavoro manuale di altri (esempio: creazione di server).
Waiting (Attesa)
- Lo spreco di tempo di persone, strumenti, materiali e informazioni non ancora ricevuti necessari per svolgere il lavoro.
- Attesa di risorse,
ambienti, informazioni per completare il proprio lavoro.
Overproduction (Sovraproduzione)
- Produrre più di quello che viene chiesto dal cliente o dal processo che causa inventario inutile.
- Feature non richieste o inutili.
Overprocessing (Processi di troppo)
- Fare di più di quello che il cliente vuole, di cui ha bisogno o che è disposto a pagare.
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Qualsiasi attività extra che non da valore al cliente finale (meeting, documentazione inutile, revisioni o approvazioni che non cambiano l’output finale…).
Defects (Difetti)
- Produzione di un prodotto difettoso o servizio di consegna che richiede una rilavorazione o lo scartare il prodotto stesso.
- Bug, informazioni mancanti o non chiare che richiedono rilavorazioni.
Nella gestione degli sprechi il
primo obiettivo è quello di renderli espliciti e ben visibili. Il passo successivo richiede uno sforzo culturale di volerli sistematicamente aggredire ed estinguere il più possibile facendo il necessario per rimuovere il lavoro noioso, ripetitivo e soggetto ad errori manuali.
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Questo è un estratto preso dal mio libro in stesura PRACTICAL DevOps
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- Michele